sabato 2 maggio 2015

L'ARCA DI NOE'

Il materiale di oggi è: la cittadina di Corralejo (Fuerteventura, Islas Canarias)
Corralejo è come l’Arca di Noè: tutti gli esemplari possibili di esseri umani differenti sono rappresentati. Tutti i colori, tutti i mestieri, tutti i ceti sociali insieme. Sedersi alle 4 di pomeriggio a bere un caffè e guardare la strada è come vedere un video-fotomontaggio, sembra impossibile che persone tanto diverse possano passare sullo stesso marciapiede in uno spaccato di tempo di 15 minuti. Ci persone di tutte le età, sani e disabili, ci sono i ragazzi in gruppo, le coppette in pensione, le famiglie con i bambini, le mamme che portano i figli in piscina, i surfisti della domenica, cuochi e lavapiatti, venditori di souvenir e di street food, gli agenti immobiliari, i pescatori e le suore che pucciano i piedi dagli scogli, i bambini che si impanano nella sabbia, la vecchia tettona che dopo 10 ore di sole si fa la doccia, la mamma marocchina con la sua tunica a qualunque temperatura, col passeggino, la fidanzata dell’istruttore di kite che ha fatto la spesa, il venditore di escursioni, l’imbianchino che ha finito di lavorare, il gruppo di ragazzine tedesche che ridono pensando alla serata passata o a quella futura, la spagnola che lavora in banca ma ora sta facendo jogging, i due amici che si sono svegliati mezz’ora fa dopo il venerdì sera alcolico… e seduti ai tavolini del locale c’è chi mangia la pizza, chi la frittura di pesce, chi beve il cappuccino e chi è già al gin tonic.
Ognuno segue il suo percorso nelle strade del centro, avanti e indietro come la marea, ognuno però con il suo ritmo, e le sue motivazioni.
E poi ci sono tutti quelli che non si vedono, ma anche loro sono lì intorno: il capitano del traghetto, il benzinaio, la baby-sitter, l’osteopatia, il console, il postino, l’ingegnere, l’alpinista, il professore, il chirurgo plastico, l’idraulico fotografo, e anche il padrone della villa sulla punta, quella alla fine della baia, con i vetri frangivento sempre puliti e i divani bianchi nel patio sotto la bouguenville a bordo piscina. 

E come è naturale che sia,tutti questi esseri radunati in un ambiente favorevole...si moltiplicano. E le nuove generazioni, anno dopo anno, sono specie nuove, diverse, autoctone. Se possibile ancora più stravaganti e sorprendenti in questo mix di geni e attitudini assolutamente unico e peculiare nella sua straordinaria varietà. Si aggiungono così i figli nati dalle serate di festa, dalle relazioni di lavoro, dagli incontri casuali e dalle battute di caccia. Impossibile a questo punto identificare le razze di origine, anche perché dove non arriva l'incrocio genetico arrivano il sole e il sale a rendere il colore della pelle o dei capelli non più rappresentativo. E così la lolita ammiccante in realtà è un hacker, il giovane dallo sguardo profondo e le spalle larghe fa il commesso al supermercato, il distinto signore casual con valigetta da agente segreto è l'istruttore di sub, i ragazzetti randagi che schizzano sugli skateboard studiano ingegneria e scienza dell'alimentazione, i pescatori dopo essere stati in mare tutta la notte siedono al bar come i pensionati.

Questo incredibile campionario di umanità è un panorama unico, multicolore, ed emozionante, a modo suo, tanto che anche i pesci di cartapesta del porto, invece che guardare il mare, guardano la passeggiata.


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