Ci sono i morti, i feriti, i prigionieri, i profughi, i soldati, le armi, le barriere, le gabbie. Ci sono le ONLUS, le emmergenze sanitarie, la fame e le malattie. Ci sono centinaia di migliaia di persone che non hanno più nulla, ma proprio nulla.
Ci sono i rapporti tra le nazioni, i movimenti politici, gli interessi nel Paese e in Europa, e poi ci sono le relazioni con gli stati di provenienza e i rapporti all'interno di quegli stessi paesi...
E poi c'è quello che pensa l'America e poi c'è la posizione della Russia...
E poi ci sono i soldi.
Milioni, miliardi di dollari e di euro che si muovono. In tutte le direzioni. Dai poveri che si vendono per ottenere un biglietto su un barcone, all' "ITALIA" che si fa dare i soldi dalla Comunità Europea, passando per chi gestisce le accoglienze, cibo, alloggi, trasporti, cure mediche, forze dell'ordine impiegate, fotografi e giornalisti, diritti televisivi, trasmissioni e pubblicità. Da questa parte. Perchè anche dall'altra parte del mediterraneo, da dove vengono tutte queste persone, ci sono più che cospiqui interessi economici e soldi che passano di mano. Sciacalli e parassiti, imbroglioni e truffatori, sia vestiti di stracci che in abiti frescolana da migliaia di euro.
La cosa che più mi rattrista è rendermi conto che se invece che chiamarla "immigrazione" la chiamassero "guerra" non cambierebbe assolutamente nulla.