mercoledì 16 novembre 2016

IL BUSTO


Corsi e ricorsi storici. Il materiale sul quale sono ultimamente inciampata è in realtà un oggetto. Un oggetto inventato secoli fa per modellare il corpo delle donne quando ancora contavano solo per essere infaticabili lavoratrici o soprammobili. Tempi in cui in nessuno dei due casi serviva loro saper leggere o scrivere.


Un percorso di "liberazione" lento e laborioso è stato necessario affinchè le donne potessero smettere di usarlo. La "costrizione" fisica era allo stesso tempo simbolica e a quel punto liberarsene divenne una questione di principio.




Ad ogni modo, se da una parte rappresentava uno strumento di sottomissione, dall'altro era anche uno strumento di seduzione. Forse il suo fascino e il suo uso continuato è legato proprio a questo duplice aspetto.




Quello che però proprio mi stupisce è che dopo le lotte per liberarsi dal busto, per conquistare il diritto all'istruzione e poi al voto, dopo aver avuto la lavatrice, il divorzio, l'aborto legalizzato e ora anche la possibilità di sposarsi tra loro, le donne ancora si facciano "imbustare".


E' inutile, tutta la cultura accumulata e trasmessa nei secoli, di donna in donna, non è stata capace di spazzare via... cosa? Il gusto di sottomersi? Soffrire pur di piacere? O forse questo mondo progredito e libero, evoluto e tecnologico è in fondo ancora abitato da uomini che pensano che la loro forza stia nell'avere "le ppalle" e in donne che pensano di valere solo in base alla misura delle loro curve.

domenica 24 gennaio 2016

RAFFORZATIVI EMOZIONALI

Io adoro le EMOTICONS. Sono di estrema utilità, quindi una grande invenzione. Dei simboli che definiscano il nostro stato d'animo mentre scriviamo un messaggio testuale consente al nostro messaggio di essere letto dal destinatario con "il giusto tono". Questo ci permette di espremerci con ironia; criticare si, ma con benevolenza; sintetizzare senza trascurare; diminuire la possibilità di fraintendimenti, condividere uno stato d'animo in un batter d'occhio. Le adoro perchè sono un paradosso. DuePuntiParentesichiusa parrebbe oggettivamente una messaggio testuale, e invece sappiamo tutti che non è così. Ognuno di noi ha una gamma notevole di sensazioni psicofisiche quando lo vediamo. Ma non lo abbiamo "letto". Anche se è scritto. E' il testo che manifesta il meta-testo. E' il "non verbale" che magicamente si presenta, ad amplificare la nostra capacità e attitudine a recepire un messaggio.


Aggiungere queste sole due digitazioni :) consente a chi ci leggerà di poter "leggere fra le righe". Significa corredare il messaggio di una chiave di lettura che moltiplica il significato della sua sola parte testuale.
Le salvo da chi le denuncia come impoverimento del linguaggio. Nessuno può negare l'evidenza della loro efficacia, e nemmeno la molteplicità delle sfumature:
- Arrivo alle 7 :(
- Arrivo alle 7 :D
- Arrivo alle 7 :P

... e tutto ciò ci avvicina ancora di più al dono perduto della telepatia che con la tecnologia tentiamo (con successo) di compensare!